Una vasca da bagno come luogo morbido, avvolgente, caldo:
Sensazioni tattili.
Sinestesie visive.
Stati d’animo fruibili.

Una scarpiera rovesciata, file ordinate di scarpe; un ripostiglio senza porta, addensamenti di oggetti:
Apparenze negate.
Verità spogliate.
Intimità visibili.

Artisti assenti: parlano i loro spazi, il loro quotidiano. Tracce di abitudini e ritmi omologabili ad atmosfere psicologiche; frammenti di una realtà duplice, quella dell’io e quella delle cose. Protagonisti non sono più i loro corpi o i loro volti, ma gli spazi vissuti e condivisi. Spazi tramutati in un’atmosfera sensibile di cui s’imbevono le stanze, i mobili, le suppellettili, gli abiti.
Appunti visivi di una vita in comune.
Episodi emotivi annotati sulla pellicola.
Non c’è racconto, non c’è storia. Dragoni Russo espongono attimi, situazioni e luoghi: parti di loro fruibili, superfici annullate per svelare profondità nascoste.
Sguardi rivolti all’esterno, visualizzazioni interiori.

Veronica Ceruti