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Bibliografia 2009

 

IMPACCI , (Presentazione del progetto per Likovni salon Celje, Slovenia):

 

La proliferazione di divieti nella vita pubblica degli ultimi anni manifesta una preoccupazione politica a pianificare ogni aspetto della società, e la barriera è ormai un’immagine che connota i nostri tempi. Questa erosione della sfera individuale, che aggrava il peso della quotidianità, sembra tracciare attorno alla nostra esistenza recinti che ci impediscono di avere un contatto autentico con la realtà, di “sentire” le cose. L’incertezza e la precarietà crescenti ci conducono così in uno stato di costante ansia e insoddisfazione.
In questo orizzonte scoraggiante, la struttura familiare della coppia, anziché essere un rifugio ai margini del mondo, può diventare un organismo in grado di produrre più efficacemente tattiche di sopravvivenza, ricavandosi innanzitutto nuovi territori. Gli spazi quotidiani diventano quindi il primo elemento da ripensare, attraverso l’esercizio di un’ironia che sovverte i segni e l’affermazione della fiducia nella forza delle relazioni.

Massimo Marchetti

PRESENTI (Alessandra Andrini, Daniela Comani, Dragoni Russo, Cesare Pietroiusti, Mili Romano: donazioni alla collezione permanente del Musée de l’OHM - dal 15 dicembre 2009 al 17 gennaio 2010):

Creare una collezione museale significa raccogliere, proteggere e mostrare opere che si ritengono culturalmente significative, in uno spazio che deve rivelarne il senso. Nell’ideazione dei musei d’arte contemporanea l’istituzione di una collezione pone però un problema particolare: come si possono musealizzare, senza stravolgerle, opere che trovano spesso la propria ragione d’esistenza nella relazione con la sfera quotidiana? Il progetto Musée de l’OHM, contrastando sia l’ideologia del “cubo bianco” che quella dell’egemonia architettonica, riduce le dimensioni e le distanze tra pubblico e opera. Ciò permette che si instauri un’intimità attiva, a partire dal momento in cui si deve perlustrare personalmente la struttura, preservando quindi quell’aspetto essenziale dell’arte. La collezione diventa così un dispositivo per veicolare una modalità differente nella valorizzazione del senso di un’opera e delle relazioni che ne costituiscono il cuore.
Per questa ragione la seconda mostra ospitata nel Musée de l’OHM è dedicata all’esposizione, negli spazi della pergula, delle prime acquisizioni. Dalla necessità di sviluppare questa differenza dipende la decisione di attenuare il momento dell’inaugurazione, un’occasione per piacevoli conversazioni che però si ritorce inevitabilmente contro il lavoro dell’artista, rendendolo al limite impercettibile nelle sue motivazioni.
Cinque artisti hanno voluto offrire un loro lavoro. [...] Dragoni Russo in Omaggio a Pergola (precario) riempiono una teca 250 palline di naftalina divisi in due gruppi uguali, ponendo in stato di conservazione ciò che serve per conservare. Le palline rimandano direttamente alle uova del negotium, ma la segnatura incompleta che le
connota rivela che vivranno in coppia il loro inevitabile destino di sublimazione.

Massimo Marchetti

 

COMPITO (Installazione alla 42OFF, Modena, marzo 2009):

 

Il mondo dell’arte contemporanea italiana ha delle regole non scritte che non si possono sovvertire. Quando gli artisti lo fanno non trovano sostegno nelle istituzioni che, in altre realtà, permettono loro di impossessarsi della loro condizione di ricercatori nel pieno diritto della loro follia interiore.
Da artisti, appunto.
I coniugi Dragoni Russo se ne fregano di questa realtà e, con una lodevole serenità, fanno semplicemente quello che gli va di fare. Le loro regole interne di lavoro se le sono poste probabilmente nel 1995, quando decisero di lavorare insieme, e il loro percorso artistico sarà sicuramente stato arricchito da discussioni infinite su quello che era giusto fare. Non per la loro carriera, ma per la coerenza del loro lavoro, fondato sulla follia del quotidiano, sulla bellezza dell’astrusità nella routine giornaliera, sulla difficoltà di aprire bocca per dire qualcosa di nuovo, di utile, di speziato.
Come maestri di vita implacabili, docili ma autoritari, Dragoni Russo danno un consiglio utile a tutti, creativi e non: Non ripetere il tuo lavoro.
Prof, viene da pensare, cosa significa?
E se lavoro alle presse della Ducati come faccio a non ripetere il mio lavoro?

Stefano Pasquini, Zola predosa, 7 marzo 2009

 

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