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Bibliografia 1998

 

“La Galleria”, marzo/aprile 1998, articolo sulla mostra Romagna-Kassel

La coppia Dragoni Russo si espone in pericolosi giochi di ruolo, insieme innocenti e perversi, fissando le immaginarie vicende in fotografie in cui i due appaiono nei panni di personaggi surreali, ma anche invertendo il processo, calando la fotografia nella realtà, così da trovare ad esempio le loro immagini ritagliate sulla lama di un rasoio, o dentro una barchetta di carta.

Fabio Cavallucci

 

SALUTI DA CUPRA MARITTIMA, (Sala Polivalente, Cupra Marittima, Settembre 1998):

Esiste un sistema per la decodificazione di un’opera d’arte? Il metodo di lettura che dovrebbe essere usato per penetrare questo lavoro è di tipo essenziale. Ciò che si deve considerare è il “materasso” e non “questo materasso”, due guanciali e non questi in particolare, un legaccio e non quello che vediamo. Sarà molto più utile fare un’indagine sulle cose che vediamo per ciò che rappresentano, sulle simbologie e sulle contraddizioni che questi oggetti veicolano tuttora nella società umana.   La suggestione che ci viene offerta da Gianluigi Dragoni e Doriana Russo è silenziosa e potente, poche entità apparentemente povere, racchiudono in sé valenze significative importanti, suggeriscono con la loro presenza riflessioni che il titolo provocante dell’installazione sposta nella sfera dell’ambiguità. Buon riposo! Augura il titolo, … e qui la cosa si complica, un invito di realizzazione improbabile, almeno per come ci viene presentata la situazione. Un depistaggio?   L’installazione potrebbe indicare una condizione sociale universalmente nota, delicata, in sintesi il “legame matrimoniale”. Il legame matrimoniale è molto serio, privato, profondo ma anche giocoso, discutibile e soprattutto cooperazione ed impegno continuo teso al raggiungimento di un unico obbiettivo, se vogliamo uno stile di vita. Il lavoro di questi giovani artisti è spesso indirizzato a questo tipo di ricerca; la scelta ostinata e difficile di lavorare come coppia e sulla coppia con sfumatura ironica, giocosa, umoristica. Un lavorio continuo attraverso la propria individualità ed esperienza raccolte e convogliate su idee e modalità espressive di intervento differenziato e mirato. Un itinerario scomodo e faticoso in favore di un equilibrio comune, forte, precario, ma teso con decisione verso l’autenticazione di un’unica emozione.

Antonio D’Orazio

 

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